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Youth Games, l’Italia fa il pieno di medaglie

Terminano ufficialmente le gare alla prima edizione degli “World Deaf Youth Game” di San Paolo, in Brasile. Gli “azzurrini” della FSSI si sono resi protagonisti in tutte e tre le giornate di gare dando lustro ad un lavoro che la Federazione compie da tempo per portare ai massimi livelli sportivi i giovani atleti sordi. Il bottino complessivo è di 3 medaglie d’oro, 5 medaglie d’argento e 3 medaglie di bronzo. La sorpresa della spedizione è arrivata sicuramente dall’atletica leggera dove Daphne Bornaghi, atleta velocista 14enne, ha sbaragliato la concorrenza ottenendo tre medaglie del metallo più prezioso nelle specialità dei 100,200 e 400 metri, dimostrando una supremazia schiacciante che fa ben sperare in ottica futura. Medaglia d’argento invece per la nazionale giovanile di basket 3×3, che dopo essere cresciuta gara dopo gara deve cedere solo nel finale ad una coriacea Polonia. Successi importanti anche nella disciplina del nuoto, dove il nostro Linan Boccanera, già un veterano nelle competizioni internazionali FSSI nonostante la giovane età, ottiene ben 4 argenti nelle specialità 200 e 400 mt stile libero, 50 e 100 mt dorso e 3 bronzi nelle specialità dei 50 e 100 mt stile libero e 100 mt farfalla.

L’intera delegazione ha lavorato al meglio per ottenere questo importante successo, partendo dall’impegno fondamentale dei Direttori Tecnici a quello dello staff medico composto da medico federale e fisioterapista, i quali si sono dimostrati decisivi ai fini dei risultati e terminando con i Consiglieri Federali presenti, che hanno fatto sì che il gruppo fosse unito e coeso e non gli mancasse nulla.

Grande è anche la soddisfazione del Presidente Federale Guido Zanecchia che si dice entusiasta e soddisfatto per i traguardi ottenuti dai nostri atleti augurando loro un roseo futuro.

C’è però da raccontare un grande aspetto che va oltre quello sportivo, bensì quello dell’inclusione, che i ragazzi hanno dimostrato di avere sin dal primo giorno in un contesto nuovo per loro e di questo siamo tutti orgogliosi. Avanti Italia, avanti FSSI.

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